Conoscere la leishmaniosi significa prevenirne le conseguenze

Nell’ultimo anno i casi accertati di trasmissione all’uomo della leishmania sul territorio della Valsamoggia (6 casi su 13 complessivi in provincia di Bologna) hanno superato il livello di attenzione e per questo abbiamo richiesto alle autorità regionali competenti di intervenire con azioni di prevenzione come la possibilità di effettuare gratuitamente l’esame del sangue a tutta la popolazione canina del nostro territorio e accedere a costi ridotti ai repellenti specifici anti flebotomo/pappatacio (collari e/o gocce).

Ma cos’è la leishmaniosi e come si trasmette? Ecco qui alcune informazioni basilari (si ringrazia per la sempre preziosa collaborazione l’associazione Amici di Zampa e del suo  Presidente Gabriele Baldazzi).

Esempio flebotomo/pappatacio

La leishmaniosi canina è una malattia del cane a decorso cronico che se non diagnosticata in tempo può portare alla morte dell’animale; è causata da un parassita e viene trasmessa esclusivamente con la puntura del flebotomo o pappatacio, insetto notturno simile ad una piccola zanzara attivo nel periodo estivo soprattutto nell’ambito collinare. I cani e, più raramente, l’uomo possono contrarre la malattia ma solo attraverso la puntura dell’insetto che si sia infettato pungendo un cane ammalato. Il contagio non può avvenire in nessun altro modo, neppure con il contatto di sangue e saliva e pertanto è inutile pensare di difendersi allontanando il proprio cane.

applicazione gocce repellenti

Il periodo di incubazione varia da pochi mesi a parecchi anni per questo è fondamentale l’esame del sangue all’animale almeno una volta all’anno e nel periodo estivo usare gli appositi repellenti anti flebotomo come collari o gocce specifiche. In caso di contagio umano è importante una diagnosi veloce per iniziare le terapie specifiche. Per ulteriori informazioni potete scrivere a sindaco@comune.monteveglio.bo.it , amicidizampa@gmail.com o visitare le seguenti pagine web www.ausl.bologna.it, www.mediciveterinari.bo.it, www.gruppoleshmania.org. Qui sotto l’ultimo articolo del quotidiano locale RdC di G.Mignardi che ringrazio per la collaborazione.

cani

Riduciamo i consumi con il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile

Ieri sera il consiglio comunale di Monteveglio ha approvato il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) del Comune di Monteveglio, parte dello studio complessivo realizzato per i comuni della Valsamoggia.

Le nostre amministrazioni con l’adesione al Patto dei Sindaci hanno avviato il percorso locale per raggiungere gli obiettivi per limitare l’emissione in atmosfera di gas serra. In particolare, attraverso il cosiddetto “pacchetto energia e clima” (noto come pacchetto 20-20-20), l’Europa:

– sottoscrive un obiettivo UE di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 20 % entro il 2020 rispetto al 1990, indipendentemente da eventuali accordi internazionali;

– sottolinea la necessità di aumentare l’efficienza energetica nell’UE in modo da raggiungere l’obiettivo di risparmio dei consumi energetici dell’UE del 20 % rispetto alle proiezioni per il 2020;

– riafferma l’impegno a promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili attraverso un obiettivo vincolante che prevede una quota del 20 % di energie rinnovabili nel totale dei consumi energetici dell’UE entro il 2020.

Con il PAES le amministrazioni si dotano dello strumento operativo per raggiungere tali obiettivi. Qui puoi scaricare il piano di Monteveglio.

percorso_paes

Con l’IGP della Ciliegia valorizziamo le nostre produzioni locali

logo_ciliegia_di_vignolaCon la publicazione in gazzetta Ufficiale europea del Reg.1032/2012 è stato ufficializzato l’ottenimento del marchio IGP per la Ciliegia di Vignola. Un riconoscimento di questo tipo, concesso esclusivamente a prodotti che comprovano un forte legame con la zona di produzione, ha anche un’importante ricaduta sul territorio stesso grazie all’influenza positiva legata al turismo ed alle tradizioni eno-gastronomiche così rilevanti per il nostro comprensorio.

19545LLa zona di coltivazione della Ciliegia di Vignola comprende 28 comuni appartenenti alle provincie di Bologna e Modena; i comuni bolognesi sono in totale 13, nello specifico Bazzano, Casalecchio di Reno, Castel d’Aiano, Castello di Serravalle, Crespellano, Gaggio Montano, Marzabotto, Monte San Pietro, Monteveglio, Sasso Marconi, Savigno, Vergato, Zola Predosa. Nell’areale bolognese viene prodotto circa il 30% della produzione totale della ciliegia di Vignola e la zona contava censimento cerasicolo datato 1998 numero 651 aziende cerasicole.

Ora che è stato ottenuto ufficialmente il marchio è necessario prepararsi al meglio per la delicata fase dell’avviamento dalla quale dipenderà in gran parte il successo dell’iniziativa. L’obiettivo è quello di riuscire a confluire la maggior parte del prodotto marchiato attualmente all’interno del “Vignola IGP”; per ottenere ciò è necessario predisporre un’oculata programmazione ed avviare una serie di attività che ne facilitino il raggiungimernto dell’obettivo. Il rischio fondato che pochi agricoltori aderiscano all’IGP porterebbe alla perdita del valore aggiunto che il marchio Vignola dà alla ciliegia e a tutto il territorio.

Per raggiungere i risultati prefissi è stato redatto un progetto di sostegno all’avviamento dell’IGP, che vedrà il supporto anche economico delle Amministrazioni Comunali della Valsamoggia (qui il documento) che prevede l’attuazione delle seguenti attività da parte del consorzio della Ciliegia:

1. Divulgazione del disciplinare di produzione e discussione delle modalità di addesione delle aziende all’IGP Ciliegia di Vignola;

2. Aggiornamento catasto delle aziende cerasicole e predisposizione e stesura del Piano dei controlli;

3. Predisposizione delle domande e inserimento informatico dei dati;

4. Analisi preliminari del prodotto per verifica dei requisiti di accesso (previsti dal disciplinare di produzione) delle varietà;

5. Certificazione delle aziende.

Se interessati ad ottenere tale accreditamento potrete presentare opportuna domanda tramite i seguenti riferimenti entro e non oltre il giorno martedì 09 aprile 2013.

Per chi vuole avere ulteriori infomazioni i Sindaci dei 6 Comuni dell’Unione di Comuni Valle del Samoggia invitano tutti all’incontro di mercoledì 3 aprile 2013 alle ore 18.00 presso la sala consiglio del Comune di Monteveglio.

Riferimenti Consorzio: Via dell’Agricoltura, 1 – Vignola – MO – 41058 Telefono:059/773645 Fax: 059/773645 E-Mail: consorziodellaciliegia@tin.it

Diciamoci la verità – La grande bufala dei 5600 nuovi alloggi previsti dal PSC nella Valle del Samoggia

Da qualche tempo circola la voce secondo cui con il Comune Unico sarebbero previsti 5600 nuovi alloggi nella Valle del Samoggia. Abbiamo visto i cartelli di alcuni manifestanti a diverse iniziative e assemblee pubbliche. Perchè è una bufala? Ricorro alla sempre utile matematica per spiegarvi il concetto.

Il nuovo piano regolatore (che ora si chiama Piano Strutturale Comunale – PSC) è frutto di una collaborazione tra i sei comuni della attuale Unione (cioè i 5 della Valle Samoggia + Monte San Pietro) + Zola Predosa. Parliamo di circa 300kmq di territorio. I piani regolatori del passato (dal 1989 al 2005) lasciano in “eredità” circa 3800 alloggi, i cui diritti edificatori sono già nelle disponibilità dei privati e che non sono ancora stati realizzati. Cosa fa il nuovo PSC?

I vecchi piani regolatori assegnavano una capacità edificatoria. Quindi i proprietari di aree dichiarate edificabili diventavano subito titolari di un diritto edificatorio. Il PSC invece non è così. Individua una potenziale area che può diventare edificabile. MA NON ASSEGNA DIRITTI.

Detto questo, cosa fa il nuovo PSC? Individua potenziali nuovi 1800 alloggi nei prossimi 15 anni che potranno esser attivati per risolvere problematiche sul territorio relative anche pianificazioni superate e/o ritenute incongrue con le nuove politiche ambientali improntate al riutilizzo del patrimonio esistente e alla limitazione del consumo di nuovo suolo vergine. Ad esempio la località “Pradole” a Savigno prevista in mezzo ad un area verde di pregio è stata spostata in località Crespellano già urbanizzata utilizzando un po’ di nuovi alloggi (fino ad ora con le varianti di anticipazione è stata utilizzata una quota pari a poco più del 10% per risolvere problematiche urgenti). I 1800 sono poi sull’intero territorio dell’area bazzanese (cioè Valsamoggia + Monte San Pietro + Zola), quindi visto che il comune unico ne occupa circa la metà, i potenziali nuovi alloggi sono circa la metà di quelli indicati.

In definitiva, al netto della propaganda elettorale, il nuovo PSC per il nuovo Comune Unico introduce un MASSIMO di 900 POTENZIALI alloggi che potranno essere utilizzati nei prossimi 15 anni per sistemare situazioni del passato non più coerenti con le impostazioni attuali. E se non vi saranno necessità specifiche banalmente potrebbero anche non essere mai inseriti.

NOTA BENE: per avere un’idea delle proporzioni: Monteveglio nel Prg dell 1989 inserì circa 660 alloggi nel solo territorio comunale, ora i 900 alloggi sono sui 5 comuni; anche se fossero realizzati tutti e 900 (ed i restanti citati prima) il territorio urbanizzato rimarrebbe sempre meno del 5% del totale.

Obiettivo ‘amianto zero’ a Monteveglio

Il Comune di Monteveglio, con ordinanza n. 21 del 4 ottobre, ha stabilito che tutti i proprietari di immobili (nel caso di condomini, i rispettivi amministratori) aventi coperture o altri manufatti di cemento amianto, devono provvedere alla rimozione e messa in sicurezza di tali edifici.

L’eternit o cemento amianto è un materiale purtroppo ancora abbastanza diffuso sul nostro territorio. Sappiamo bene quanto questa sostanza possa essere dannosa e quali rischi comporta per la nostra salute. Per questo motivo abbiamo ritenuto necessario procedere in tal senso  per promuovere il risanamento e la tutela dell’ambiente ma soprattutto per garantire la tutela della salute pubblica. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito a raggiungere questo primo importante obiettivo, a partire da tutte le forze politiche presenti in consiglio e dai tecnici che hanno dato supporto a questa operazione.

I proprietari degli immobili interessati dovranno presentare all’Ufficio Protocollo del Comune una scheda debitamente compilata specificando il tipo di materiale rilevato e quali siano le attuali condizioni. Dopo un’attenta valutazione delle stato di rischio, eseguita da figure professionali operanti nel campo dell’edilizia, si dovrà procedere alla messa in sicurezza che potrà consistere nella rimozione e smaltimento del materiale o in una sovracopertura.

Monteveglio ha aderito al Patto dei Sindaci

Il progetto europeo ENESCOM ha portato i sei comuni della nostra Vallata all’adesione al Patto dei Sindaci e ora entra nella sua fase più visibile. Il 15 novembre 2011 i primi cittadini hanno firmato il documento ufficiale di adesione al Patto che ha come maggiore implicazione l’impegno a ridurre di oltre il 20% le emissioni di CO2 delle nostre comunità entro il 2020.

Un atto di responsabilità. I primi mesi del progetto sono serviti, tra le altre cose, ad aumentare la consapevolezza delle amministrazioni rispetto agli enormi problemi che la dipendenza dalle fonti energetiche fossili e le emissioni di CO2 e di altri inquinanti stanno causando alle nostre economie e alla salute pubblica. L’atto di adesione al Patto dei Sindaci è quindi un gesto di consapevole responsabilità attraverso il quale si vuole diventare parte attiva nella determinazione del futuro energetico, ma non solo, delle comunità della vallata. Disponibilità di energia e sostenibilità delle fonti sono infatti fattori indispensabili se si vuole immaginare un futuro prospero nel breve e nel lungo periodo. Approfondisci