Rio Vulpazza: la discarica non si fa

Si è conclusa oggi la conferenza Regionale dei servizi per la valutazione della proposta da parte di una compagine privata di realizzare un parco tecnologico per il trattamento e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi a Castello di Serravalle, nel Comune di Valsamoggia. Avevamo già detto, come Amministrazione comunale, che l’area e l’impianto non erano conformi agli strumenti urbanistici ed edilizi vigenti, oltre a vari motivi ambientali e paesaggistici ostativi, e quindi avevamo già espresso pareri di competenza contrari. Oggi la conferenza si è chiusa con il DINIEGO complessivo al procedimento, assumendo anche i pareri contrari di molti altri Enti coinvolti nel procedimento.

Non è una sorpresa. Da anni, infatti, avevamo già comunicato i principali motivi per i quali non era possibile procedere, ma, a seguito della presentazione della domanda da parte del privato, si è avviato il procedimento nonché l’iter che ha portato all’esito di cui sopra.

Spero ora che si possa ritenere chiusa la vicenda, anche per chi ha continuato, per anni, a confutare le posizioni ufficiali creando peraltro parecchia confusione. Auspico che possa invece aprirsi un ragionamento strategico nazionale sui fabbisogni di impianti, se ancora necessari, che non può essere lasciato solo a proposte di privati. L’obiettivo di tutti deve essere quello di conseguire l’autosufficienza del Paese, nell’ottica, però, di un potenziamento delle azioni volte alla riduzione della produzione complessiva di rifiuti per limitare fino all’azzeramento tali necessità.

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