Perchè voterò SI al REFERENDUM del 4 DICEMBRE

Ormai se ne sentono di tutti i colori ed è difficile capire il merito della questione. Partire quindi semplicemente dalle domande che ci vengono proposte e su cui ci dovremmo esprimere mi sembra un esercizio utile. Pertanto, LEGGENDO LA SCHEDA:

“Superamento bicameralismo paritario”: SÌ, VOGLIO SUPERARLO perchè non voglio più il rimpallo (= tempo) infinito che attualmente le leggi devono subire tra Camera e Senato; si aggiunge poi anche il ‘referendum propositivo’ che da ulteriori possibilità di partecipazione diretta;

“Riduzione del numero dei parlamentari”: SÌ, VOGLIO RIDURLI. I senatori saranno ridotti da 315 a 100 (preciso, per contrastare la disinformazione, che i 100 non percepiranno nessun rimborso visto che saranno sindaci e consiglieri regionali, che porteranno così la voce dei territori e degli enti locali direttamente in Parlamento)

“Contenimento dei costi delle Istituzioni”: SÌ, VOGLIO RIDURLI. Sono sempre favorevole a ridurre la burocrazia e semplificare le istituzioni, usando i soldi risparmati per dare servizi alle persone. Tra le altre cose vengono ridotte a livello nazionale le indennità dei consiglieri regionali.

“Soppressione del Cnel”: SÌ. VOGLIO ELIMINARLO. E’ il Consiglio nazionale dell’economia e lavoro, composto da 64 consiglieri. Ci è costato circa 100 milioni nei soli ultimi 5 anni e non ha dato nessun risultato tangibile;

“Revisione del Titolo V della 2a parte della Costituzione”: SÌ, VOGLIO QUESTE MODIFICHE che elimineranno, tra l’altro, la duplicazione di competenze tra Stato e Regioni, facendo chiarezza per evitare conflitti e dubbi, che significano spreco di tempo e di denaro.

Questo è, al netto dei professionisti dei dibattiti televisivi, dei mal di pancia di alcuni che magari in fondo temono di rimanere (dopo decenni) senza una poltrona se il referendum passa. Al netto dei no detti a prescindere, per ragioni politiche, per posizionamenti, per calcolo elettorale.

Naturalmente questo non significa che, come in tutte le cose, non si sarebbe potuto migliorare o aggiungere qualcosa, e per questo comprendo e rispetto alcune delle osservazioni di chi non condivide il percorso e ritengo utili i tanti confronti e dibattiti che riescono a stare nel merito delle cose. Ma buttare via tutto ad un passo dal traguardo sarebbe come non calciare il rigore decisivo di una sudata finale (alla quale si cerca di qualificarsi da decenni) soltanto perchè ci sta antipatico l’allenatore…

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