Il discorso da primo Sindaco di Valsamoggia

piazza bazzano ccValsamoggia, 11 giugno 2014, Piazza Garibaldi

Prima seduta del Consiglio Comunale – Giuramento del Sindaco

discorso“Buonasera e benvenuti al primo consiglio comunale di questo mandato amministrativo che è anche il primo e storico consiglio del nuovo Comune di Valsamoggia.

E’ un onore per me (e un’emozione che fatico a descrivere), quello di essere stato scelto dagli abitanti della nostra comunità per diventare il primo Sindaco di questo nuovo grande Comune che si estende su quel territorio che ho scoperto da bambino percorrendo quelle strade e quei sentieri, spesso anche solo per la curiosità di vedere dove portavano, arrivando così, inconsapevole, fino ai confini naturali di quella vallata che oggi si ritrova unita. Percorsi che molto spesso univano già la vita quotidiana delle nostre comunità, intrecciate da rapporti di lavoro, di famiglia e di amicizia, di associazione e di accesso ai servizi.

E in questo senso quando penso al percorso che mi ha portato fino qui, mi viene sempre in mente l’esperienza che ho vissuto da giovane allenatore di calcio proprio nel momento in cui nasceva una delle prime idee di gestione sovracomunale con la società sportiva Vallesamoggia; e questo è solo uno dei tanti esempi di integrazione che ho conosciuto delle nostre comunità che vi potrei fare.

Ma avere iniziato così non è un segno del destino come alcuni possono pensare. Credo sia il significato più profondo di questa nuova comunità nata da pochi mesi, che in realtà, nella storia da cui proveniamo, nella vita reale e dentro di noi è molto più presente di quanto noi stessi possiamo pensare.

Per questo, quando tra pochi minuti apriremo la seduta del consiglio e sarò chiamato a giurare sulla nostra Costituzione indossando la fascia tricolore, in quelle parole che pronuncerò ci sarà l’impegno verso le 30 mila persone che abitano il nostro territorio di rappresentarle e di essere sintesi di quei valori e quelle caratteristiche che hanno da sempre contraddistinto le donne e gli uomini della nostra valle.

Il ricco tessuto di associazioni del nostro territorio, il fitto calendario di eventi e di feste di paese e di iniziative di promozione turistica, le tante squadre e manifestazioni sportive, la rete commerciale, artigianale ed imprenditoriale, la passione dei nostri agricoltori e l’eccellenza dei nostri ristoratori, la vitalità del mondo che orbita intorno alle scuole e le tante iniziative culturali sono tutti esempi di questi valori. Valori di laboriosità, solidarietà, voglia di impegnarsi nel volontariato e di rimboccarsi le maniche di fronte alle sfide e alle difficoltà ma anche amore e attaccamento al nostro bellissimo territorio.

Valori che anche qui hanno visto uno dei momenti più alti di espressione nella Resistenza e nella lotta di liberazione da cui sono nate la nostra Costituzione, la libertà e la democrazia per cui tutti i giorni siamo grati e che tutti i giorni difendiamo e ci impegniamo per attuare pienamente.

Ed è anche a quei principi di solidarietà e volontà di superare le difficoltà a cui ci siamo ispirati anche nella proposta di riforma che ha visto nascere Valsamoggia.

Una strada nuova, da percorrere con quel coraggio e quello spirito di servizio più che mai necessario in un momento storico in cui l’errore più grande è restare fermi, passivi, delegando ad altri la responsabilità di trovare quelle risposte necessarie per consentire a tutti noi cittadini di tornare a costruire il futuro.

Per questo la larghissima fiducia che la popolazione ci ha dato il 25 maggio è un segnale molto importante non solo localmente perchè certamente indica la volontà di costruire questo progetto insieme, superando anche le diffidenze e i timori inevitabili in un percorso così ambizioso e complesso, ma anche per tutto il nostro Paese, da decenni bloccato da veti incrociati che hanno portato l’Italia ad essere un luogo in cui opportunità e meritocrazia sono spesso un miraggio lontanissimo.

Qui da noi è prevalsa la voglia di cambiare profondamente le cose, alla ricerca di soluzioni che potessero dare risposte non solo per tamponare le emergenze, ma risposte con una prospettiva lunga. E guardate, una delle più grandi frustrazioni in questi cinque anni da Sindaco di Monteveglio è stata proprio questa, l’impossibilità di dare pienamente risposte alle tante persone che hanno cercato nelle istituzioni una sponda su cui fare affidamento nel momento di difficoltà o peggio ancora hanno trovato nelle pubblica amministrazione un freno alla voglia di investire su un progetto o un’idea.

Qui da noi è prevalsa la voglia di superare punti di vista limitati per beneficiare di una visione più ampia e catturare le tante opportunità che sarebbe stato impossibile cogliere divisi, frammentati in piccole fazioni o ancora peggio giocando in difesa, cavalcando piccoli interessi di bottega senza mai guardare all’interesse collettivo.

Qui da noi è prevalsa la voglia di scommettere su una proposta piuttosto che accontentarsi della sterile protesta, dimostrando che il coraggio delle scelte è ampiamente premiato dalla popolazione.

Per questo nasce Valsamoggia.

Dalla ferma convinzione che se c’è la volontà di fare le cose per davvero, allora si possono fare, passando per una volta dalle parole ai fatti in tempi rapidi, compatibili con la velocità con cui la società evolve. Non può più essere il tempo di discussioni infinite e e zero decisioni soprattutto per chi ha responsabilità amministrative. Da quanti anni abbiamo sentito parlare di riforme e nulla è stato fatto? Da quanti anni sentiamo promettere risparmi e riduzione dei costi della macchina pubblica che invece per troppo tempo sono continuati a salire?

Noi il nostro pezzo l’abbiamo fatto. Per davvero. Dimostrando che se torniamo a fare Politica con la P maiuscola, quella che riprende il significato originario della polis, ovvero l’amministrazione della cosa pubblica per il bene collettivo e non quella che si riduce a titolo di contesto per le notizie riguardanti l’indagato di turno, ce la possiamo fare.

E lasciatemi dire questo ora, nel ricordo e nell’omaggio a quella straordinaria personalità di cui proprio oggi ricorrono i 30 anni dalla scomparsa, che ha speso una vita intera al servizio del nostro Paese e che ha posto al centro della sua azione il rigore morale nella conduzione delle Istituzioni e il dialogo con tutti quelli che avevano proposte per perseguire il bene comune, superando anche le allora ancora fortissime barriere ideologiche.
Grazie Enrico Berlinguer.

Il fatto che l’altro giorno entrando nel mio nuovo ufficio qui sopra abbia scoperto in un cassetto la registrazione di un discorso di Berlinguer alla Festa dell’Unità nazionale di Reggio Emilia nel 1983, lo prendo come buon auspicio per il mandato e per tutti noi.

Noi partiamo con il nuovo Comune che ci pone in una condizione di straordinario vantaggio rispetto a tutti gli altri, le maggiori risorse a disposizione per la nostra comunità saranno utilizzate per garantire il livello di qualità dei servizi necessario a consentire a tutte e tutti di avere gli stessi diritti e le stesse opportunità di realizzare il proprio progetto di vita; mentre l’uscita dal patto di stabilità per i primi tre anni e la riduzione della burocrazia ci consentiranno di rilanciare gli investimenti pubblici e privati, rendendo il nostro territorio attraente per dare risposta al principale problema dei nostri tempi: il lavoro.

Abbiamo poi le idee, la volontà e le possibilità per realizzare un comune che tenga conto del fatto che le risorse ambientali ed energetiche sono entità finite, dato che troppo spesso la politica ha ignorato.

Faremo di Valsamoggia una comunità davvero sostenibile e resiliente consapevoli che abbiamo la responsabilità di garantire il futuro alle generazioni che verranno dopo di noi.

Ma su tutto questo ritornerò più tardi, durante la seduta consigliare, illustrando le linee programmatiche di questi cinque anni e analizzando più nel dettaglio di alcuni di questi concetti.

Ora basta parole e iniziamo. Il lavoro sarà enorme, il tempo per concretizzare i tanti progetti cortissimo. C’è bisogno di tutti. Per questo abbiamo voluto iniziare subito da dove siamo partiti, da dove abbiamo costruito il programma di mandato somma delle richieste e delle proposte che abbiamo raccolto dai tanti cittadini della Valsamoggia, in questo lunghissimo viaggio di questi anni, dalla frazione più piccola al condominio residenziale, e nelle piazze dei nostri municipi.

Il primo ricevimento pubblico ufficiale l’ho voluto proprio fare nella piazza del mercato più grande di Valsamoggia, qui a Bazzano e nello stesso spirito abbiamo voluto che anche il primo consiglio comunale fosse fatto in Piazza.

Ma non è solo un gesto simbolico. La nostra sarà una amministrazione che andrà la dove ci sono i problemi e non aspetterà in ufficio. Attraverso le municipalità, le consulte e gli incontri tra la gente vogliamo ridurre la distanza che troppo spesso separa istituzioni e cittadini.

Ci troverete quindi spesso con un tavolino e una sedia in giro per il territorio: non vi spaventate, non ci hanno sfrattato dall’ufficio, semplicemente il nostro ufficio sarà il nostro territorio.

Per questo anche i consigli comunali saranno convocati a rotazione nelle municipalità, e per garantire una reale partecipazione saranno utilizzati tutti gli strumenti a disposizione sia tradizionali che digitali per fare si che la casa comunale sia trasparente, accessibile e accogliente.

C’è tanto da fare, lo sappiamo. In alcuni ambiti siamo ancora lontani da questo risultato, ma sappiamo dove agire e abbiamo già iniziato. Nel giro di qualche settimana si insedieranno anche le Municipalità elette direttamente dalla popolazione, le commissioni e le consulte tematiche che, sono certo, daranno un contributo determinante alla qualità delle azioni dell’amministrazione.

 

Per questo la straordinaria fiducia in termini di risultato elettorale che ha portato il sottoscritto e la mia coalizione ad avere più del triplo dei voti della seconda lista, vincendo al primo turno – risultato niente affatto scontato con ben sei candidati a Sindaco – e premiando la nostra proposta in tutte e cinque le municipalità, in alcune addirittura andando oltre la maggioranza semplice dei consiglieri, non deve indurci nell’errore di chiuderci al dialogo e al confronto con tutte le forze, interne od esterne al consiglio comunale, che avranno proposte da sottoporci per la nostra collettività.

E’ tempo di abbattere le barriere, per avviare un dialogo vero per il raggiungimento del bene comune con la consapevolezza che a noi è stata data la responsabilità del governo e delle scelte, che eserciteremo fino in fondo in un percorso il più possibile condiviso e libero da preconcetti, sui temi concreti e non su vecchie logiche come quelle del baratto delle poltrone o dello scambio di interessi particolari.

La responsabilità con cui la maggioranza e le minoranze eserciteranno il ruolo a loro assegnato sarà determinante per la qualità dell’offerta che questa amministrazione potrà dare alle nostre comunità. Il mio auspicio è che ci possa essere un sereno confronto nel rispetto delle idee di tutti.

Infine non dimentichiamo che quello che si apre è un mandato costituente anche per tutto il territorio metropolitano di Bologna: l’abolizione della provincia e la nascita della città metropolitana aprono un fondamentale percorso in cui il contributo del comune di Valsamoggia sarà determinante. Forti dei nostri 30000 abitanti, ma anche della nostra preziosa esperienza di riordino e innovazione istituzionale, avremo un ruolo fondamentale nell’elaborazione delle politiche metropolitane.

E’ importante infatti renderci conto che viviamo in una realtà sempre più interconnessa tra livelli di governo differenti e non parlo ovviamente solo di livelli distrettuali e regionali o nazionali, perchè sono tanti gli ambiti di azione comunale in cui il futuro dipende dalla capacità di creare sinergie con l’Unione Europea a livello di risorse, reti e progettualità. E’ necessaria un’amministrazione che abbia la forza e la visione necessarie a cogliere tutte le opportunità ed essere protagonista nei progetti per il futuro.

Prima di concludere alcuni doverosi ringraziamenti.

Ho girato molti comuni in Italia per presentare il progetto del comune unico, chiamato da Sindaci e comitati di cittadini che stanno tentando in moltissime zone di replicare il modello Valsamoggia. E quello che ho cercato di spiegare a tutti è che un progetto come questo non sarebbe mai stato possibile senza il coinvolgimento e il supporto di tante componenti della nostra comunità.

Consentitemi di partire quindi con il ringraziare i Sindaci della Valsamoggia, Milena, Elio, Alfredo e Augusto: non da tutti è stato compreso la spirito di servizio con il quale si è avviato questo processo, con quattro sindaci al primo mandato che hanno fatto prevalere l’interesse collettivo anche alle legittime aspirazioni personali. Sono stati cinque anni molto duri, ma nei momenti difficili non è mai venuto meno il valore aggiunto del senso di squadra. Grazie davvero.

Il ringraziamento lo estendo anche a tutti gli amministratori uscenti, assessori e consiglieri, non solo del mandato precedente ma anche ultimi venti anni che hanno creduto nel valore dello stare insieme e hanno spianato la strada a questa riforma.

Un ringraziamento poi a tutti i candidati nelle liste comunali e municipali, che si sono impegnati con la passione di chi si imbarca in una nuova entusiasmante avventura e con la serietà di chi conosce le responsabilità e i compiti che attendono gli eletti e la consapevolezza che il proprio compito non è terminato per tutti quelli che non sono riusciti ad entrare in consiglio comunale;

alle forze politiche e civiche della coalizione che ci ha sostenuto e che hanno voluto scommettere sul futuro nato dalle forti radici della nostra storia, facendoci sempre sentire il loro supporto e il loro sostegno
e ai tanti volontari, che come sempre ci consentono di svolgere la nostra attività politica, senza i quali nessuno di noi sarebbe arrivato fin qui e che rendono la nostra comunità più solidale e più partecipata;

ai rappresentanti di tutte le associazioni di categoria e sindacali che hanno sempre sostenuto questo percorso, vedendo nel comune unico un passaggio di riforma necessario per garantire il benessere delle nostre comunità;

un ringraziamento poi alle liste che in questa occasione sono state in competizione con noi, che ci spingeranno sempre ad essere migliori, più attenti ad ascoltare le voci ed i bisogni di chi ha idee diverse dalle nostre o di chi non ha voluto accordarci quella fiducia che, lo sappiamo bene, non è scontata da parte di nessuno ma è un privilegio da guadagnarsi costantemente;

e infine grazie alle cittadine e ai cittadini di Valsamoggia, da cui sono nate le proposte, le esigenze e le critiche che ci hanno permesso di costruire un programma concreto ed innovativo,
a chi ha creduto in noi dall’inizio facendoci sentire il calore del suo incoraggiamento,
a chi si è convinto lungo la strada conoscendoci e decidendo di darci la possibilità di lavorare per il bene della nostra comunità, e anche a chi ha scelto di appoggiare altri candidati, perché la diversità di opinioni è la ricchezza della democrazia.

Ora inizia il nostro cammino: siamo impazienti di iniziare a lavorare e mettere in pratica le nostre proposte, tuttavia questo non basta: perche il compito dei cittadini non si esaurisce con il voto e quindi noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma confidiamo veramente nel contributo di tutti voi perchè, come abbiamo ripetuto tante volte in questi mesi, #Valsamoggiasifa(tutti)insieme.

Grazie”.

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