Oltre 5 milioni per le scuole superiori della Città Metropolitana

LOGOCMLa Città Metropolitana entra finalmente nel vivo. Stamattina, come consigliere metropolitano delegato alla scuola, ho presentato insieme al Sindaco Metropolitano Virgino Merola, importanti investimenti nelle scuole superiori che daranno una prima risposta alle tante esigenze di manutenzione ed ampliamento dei 60 circa istituti presenti sul territorio. La ventina di interventi sulle scuole, porterà cantieri per 5,3mln di euro, che partiranno già nelle prossime settimane.

Tra i più significativi:

  • la manutenzione straordinaria per circa 1 milione di euro nel Crescenzi-Pacinotti per il ripristino di alcune aree inagibili e la creazione del blocco indipendente che ospiterà l’indirizzo musicale del liceo Laura Bassi intitolato a Lucio Dalla per complessivamente sette nuove aule di cui due destinate a laboratorio (sotto alcune foto);
  • i lavori di manutenzione straordinaria del Belluzzi-Fioravanti (1,2mln di euro) che completeranno anche lo spostamento dalla sede di via Don Minzoni che sarà assegnata al liceo Galvani;
  • la nuova sede decentrata dell”alberghiero Scappi di Valsamoggia a Crespellano per un investimento di 580mila euro.
2015 - INTERVENTI ALLE SCUOLE 2015
La mappa degli interventi previsti

Per il sindaco metropolitano Virginio Merola si tratta di “una robusta iniezione di lavoro” sulla Città Metropolitana, e aggiunge, “si dicono tante cose ma i fatti sono questi: noi stiamo investendo sulla vita concreta dei cittadini”.

Un grazie a tutti i tecnici della città metropolitana, ai dirigenti scolastici per la preziosa collaborazione e disponibilità e ai numerosi comitati genitori che hanno contribuito a migliorare la qualità dei progetti.

Sotto la lista dettagliata:
I.S.A.R.T. Arcangeli: rifacimento copertura palestre e CT – 150mila €.
Polo Sportivo Paolini-Valeriani: rifacimento palestra – 45mila €.
Polo Crescenzi-Pacinotti: riqualificazione complesso scolastico e NUOVO Liceo Musicale Lucio Dalla – 1mln €.
I.P.I.A. Scappi: adeguamento scuola primaria – 580mila €.
I.I.S. Belluzzi: copertura e riqualificazione energetica – 1,2mln €.
I.T.C.S. Rosa Luxemburg: rifacimento manti di copertura – 400mila €.
Enrico Mattei I.T.C Teatro – rifacimento manto di copertura e linee di vita – 150mila €.
Liceo Classico Galvani: bonifica del sistema fognario – 75mila €.
I.P. Aldrovandi-Rubbiani: rifacimento del manto di copertura – 240mila €.
Liceii Scientifici Fermi e Righi: rifacimento palestre e messa in sicurezza – 210mila €.
I.P.C. Manfredi-Tanari: sostituzione impianto elettrico di emergenza – 30mila I.P.S.I.A. Malpighi: adeguamento prevenzione incendi – 50mila €.
I.I.S. Serpieri e Keynes: adeguamento prevenzione incendi – 188mila €.
Polo Giordano Bruno (sede): ripristino coperto a seguito di sisma 2012 – 41.056,37 €.
Liceo Classico Galvani:messa in sicurezza locali inagibili – 109.090,85 €.
I.I.S. Scappi (sede e succursale): adeguamento prevenzione incendi – 300mila €.
I.M. Laura Bassi (sede): adeguamento prevenzione incendi – 230mila €.
I.M. Laura Bassi (succursale): consolidamento solaio e bonifica servizi igienici – 97.820 €.
I.P. Aldrovandi Rubbiani: messa in sicurezza controsoffitti – 170mila €.
I.I.S. Aldrovandi Rubbiani e I.M. Laura Bassi (succursale): adeguamento prevenzione incendi rinn C.P.I. – 60mila €.

La Grande Bologna si fa con coraggio ed esperienza

bologna
Il Grande Bologna dello scudetto del ’64

Ieri pomeriggio la Conferenza Metropolitana dei Sindaci ha approvato il primo Statuto della Citta Metropolitana di Bologna che dal 1° di gennaio diventa pienamente operativa nei suoi organi di indirizzo e governo.

La stagione che si apre è già piena di problematiche urgentissime da risolvere prime fra tutte il nodo delle funzioni, che dovrà evitare la sovrapposizione di competenze tra Enti ed in particolare tra Comuni, Unioni e Regione e la gestione dei quasi 900 dipendenti, cuore e polmoni dei tanti servizi essenziali garantiti sino ad ora dalla uscente provincia di Bologna.

Servizi che ricordo vanno dalla gestione delle sistema scolastico di secondo grado, alla gestione delle principali arterie di mobilità, passando dalla pianificazione territoriale con l’importante lavoro sui tanti temi dell’agricoltura. E poi la cultura, la fauna, il controllo del territorio, insomma tanti servizi che dovremo decidere come dovranno essere svolti.

E qui credo sia stato il peccato originale di questo progetto, il non aver pensato alla transizione durante il necessario riordino, forse sperando che anche questa volta, come spesso in Italia, si sarebbe scampati alle ormai improrogabili riforme. Andavo ancora a scuola quando si parlava di Bologna Metropolitana e questi sono stati 20 anni che potevano essere utilizzati in modo molto più lungimirante piuttosto che arroccarsi su posizioni difensive.

Ad ogni modo ora ci siamo e per fare la “Grande Bologna” ci vuole da parte degli amministratori il coraggio di scegliere, il sostegno dell’esperienza dei tanti lavoratori di questo Ente e il supporto di tutto il milione di cittadini metropolitani, solo così potremo candidare Bologna come punto di riferimento nazionale e tentare di (ri)vincere il nostro scudetto.

Bologna Città Metropolitana Resiliente, Digitale e Open

Nonostante le pesanti incognite sulle risorse a disposizione della futura Città Metropolitana di Bologna, procede l’iter di costruzione del nuovo Statuto elaborato dai componenti del Consiglio Metropolitano eletto a fine settembre.

Nella prima bozza presentata ieri pomeriggio dal Sindaco Virginio Merola in sede di Conferenza Metropolitana, sono presenti anche due emendamenti che ho proposto che riguardano il principio di cittadinanza digitale e il principio di Resilienza.

tux@schoolL’articolo che riguarda il diritto di cittadinanza digitale (art.11) dispone che la Città Metropolitana si attivi per garantire a tutti i cittadini uguale diritto di accesso alla rete con modalità tecnologicamente adeguate, che renda universalmente disponibili tutti i dati prodotti sotto forma di dati aperti (Open data), che si impegni a utilizzare prioritariamente software Open Source e che assicuri un ampio ricorso a forme di consultazione e modalità di partecipazione in rete, promuovendo l’elaborazione e lo sviluppo delle forme di democrazia digitale.

Ritengo strategico e fondamentale  azzerare il divario digitale tra i cittadini che oggi vedono ancora diverse porzioni del territorio metropolitano, soprattutto montano ma non solo, ancora sprovviste di una qualsiasi forma di connessione a banda larga. Internet offre grandi vantaggi in termini di semplificazione burocratica e possibilità di fare impresa e la città metropolitana deve lavorare e investire per non lasciare indietro nessuno.

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Locandina del recente evento a Bologna con Rob Hopkins

L’articolo sulla Resilienza (art.13 comma 1,2) prevede che Bologna diventi una Città Metropolitana che opera per consentire alle sue componenti istituzionali, sociali, economiche e organizzative di reagire ai traumi e ai cambiamenti senza degenerare o interrompere le proprie funzioni. A tale scopo la Città Metropolitana di Bologna deve predisporre idonei strumenti permanenti che consentano di perseguire tali obiettivi.

La città metropolitana di Bologna deve anche rispettare i limiti delle risorse naturali e non prescindere dall’evidenza che lo sviluppo delle attività umane è dipendente dalla qualità degli ecosistemi che lo sostengono a livello locale e globale, che esistono limiti di sicurezza che non devono essere superati e che ciò pone inevitabilmente dei limiti alla crescita economica quando questa è basata sul consumo delle risorse e produce rifiuti e sostanze inquinanti.
Conosco molto bene questi principi  perché quando da Sindaco di Monteveglio abbiamo aderito ai principi delle Città di Transizione verso comunità progettate per non usare combustibili fossili, siamo diventati il primo comune di transizione italiano e il testo che ho proposto è il frutto del contributo collettivo di molti cittadini del nostro territorio.

INBOX133600Credo fortemente che ci si debba impegnare concretamente per difendere l’ambiente in cui viviamo e che solo con la consapevolezza e il rispetto rigoroso di questi principi si possa tentare di invertire la pericolosa strada che sta causando i devastanti cambiamenti climatici ormai sotto gli occhi di tutti e generare nuovi meccanismi di sviluppo basati sui concetti di economia circolare.

L’iter partecipativo, che è iniziato ieri pomeriggio, porterà all’adozione dello Statuto entro la fine dell’anno. E’ stato attivato anche un sito ove poter far pervenire contributi su tutti i temi. Di seguito gli articoli citati nella versione attuale e qui la bozza di Statuto integrale (pdf).

Art. 11
Principi di cittadinanza digitale
1. Tutti i cittadini hanno eguale diritto di accedere alla rete internet, in condizione di parità,
con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine
economico, sociale e territoriale. La Città metropolitana si impegna a sviluppare
progettualità adeguate per garantire l’esercizio di tale diritto.
2. I dati prodotti dalla Città Metropolitana di Bologna devono essere resi universalmente
disponibili sotto forma di dati aperti (Open data).
3. La Città metropolitana si impegna ad utilizzare prioritariamente software liberi o a codice
sorgente aperto (Open source).
4. La Città metropolitana agli scopi sopra descritti assicura un ampio ricorso a forme di
consultazione e modalità di partecipazione in rete, promuovendo l’elaborazione e lo
sviluppo delle forme di democrazia digitale.

Art. 13
Ambiente e governo del territorio
1. La Città metropolitana opera per aumentare la sua resilienza ovvero per consentire alle
sue componenti sociali, economiche e organizzative di reagire ai traumi e ai cambiamenti
senza degenerare o interrompere le proprie funzioni. A tale scopo predispone idonei
strumenti permanenti che consentano di perseguire tale obiettivo.
2. La Città metropolitana è consapevole che lo sviluppo delle attività umane è dipendente
dalla qualità degli ecosistemi che lo sostengono a livello locale e globale, che esistono
limiti di sicurezza che non devono essere superati e che ciò pone inevitabilmente dei limiti
alla crescita economica, quando questa è basata sul consumo delle risorse e produce
rifiuti e sostanze inquinanti.