Bologna Città Metropolitana Resiliente, Digitale e Open

Nonostante le pesanti incognite sulle risorse a disposizione della futura Città Metropolitana di Bologna, procede l’iter di costruzione del nuovo Statuto elaborato dai componenti del Consiglio Metropolitano eletto a fine settembre.

Nella prima bozza presentata ieri pomeriggio dal Sindaco Virginio Merola in sede di Conferenza Metropolitana, sono presenti anche due emendamenti che ho proposto che riguardano il principio di cittadinanza digitale e il principio di Resilienza.

tux@schoolL’articolo che riguarda il diritto di cittadinanza digitale (art.11) dispone che la Città Metropolitana si attivi per garantire a tutti i cittadini uguale diritto di accesso alla rete con modalità tecnologicamente adeguate, che renda universalmente disponibili tutti i dati prodotti sotto forma di dati aperti (Open data), che si impegni a utilizzare prioritariamente software Open Source e che assicuri un ampio ricorso a forme di consultazione e modalità di partecipazione in rete, promuovendo l’elaborazione e lo sviluppo delle forme di democrazia digitale.

Ritengo strategico e fondamentale  azzerare il divario digitale tra i cittadini che oggi vedono ancora diverse porzioni del territorio metropolitano, soprattutto montano ma non solo, ancora sprovviste di una qualsiasi forma di connessione a banda larga. Internet offre grandi vantaggi in termini di semplificazione burocratica e possibilità di fare impresa e la città metropolitana deve lavorare e investire per non lasciare indietro nessuno.

schermata-2014-10-15-alle-11-38-39
Locandina del recente evento a Bologna con Rob Hopkins

L’articolo sulla Resilienza (art.13 comma 1,2) prevede che Bologna diventi una Città Metropolitana che opera per consentire alle sue componenti istituzionali, sociali, economiche e organizzative di reagire ai traumi e ai cambiamenti senza degenerare o interrompere le proprie funzioni. A tale scopo la Città Metropolitana di Bologna deve predisporre idonei strumenti permanenti che consentano di perseguire tali obiettivi.

La città metropolitana di Bologna deve anche rispettare i limiti delle risorse naturali e non prescindere dall’evidenza che lo sviluppo delle attività umane è dipendente dalla qualità degli ecosistemi che lo sostengono a livello locale e globale, che esistono limiti di sicurezza che non devono essere superati e che ciò pone inevitabilmente dei limiti alla crescita economica quando questa è basata sul consumo delle risorse e produce rifiuti e sostanze inquinanti.
Conosco molto bene questi principi  perché quando da Sindaco di Monteveglio abbiamo aderito ai principi delle Città di Transizione verso comunità progettate per non usare combustibili fossili, siamo diventati il primo comune di transizione italiano e il testo che ho proposto è il frutto del contributo collettivo di molti cittadini del nostro territorio.

INBOX133600Credo fortemente che ci si debba impegnare concretamente per difendere l’ambiente in cui viviamo e che solo con la consapevolezza e il rispetto rigoroso di questi principi si possa tentare di invertire la pericolosa strada che sta causando i devastanti cambiamenti climatici ormai sotto gli occhi di tutti e generare nuovi meccanismi di sviluppo basati sui concetti di economia circolare.

L’iter partecipativo, che è iniziato ieri pomeriggio, porterà all’adozione dello Statuto entro la fine dell’anno. E’ stato attivato anche un sito ove poter far pervenire contributi su tutti i temi. Di seguito gli articoli citati nella versione attuale e qui la bozza di Statuto integrale (pdf).

Art. 11
Principi di cittadinanza digitale
1. Tutti i cittadini hanno eguale diritto di accedere alla rete internet, in condizione di parità,
con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine
economico, sociale e territoriale. La Città metropolitana si impegna a sviluppare
progettualità adeguate per garantire l’esercizio di tale diritto.
2. I dati prodotti dalla Città Metropolitana di Bologna devono essere resi universalmente
disponibili sotto forma di dati aperti (Open data).
3. La Città metropolitana si impegna ad utilizzare prioritariamente software liberi o a codice
sorgente aperto (Open source).
4. La Città metropolitana agli scopi sopra descritti assicura un ampio ricorso a forme di
consultazione e modalità di partecipazione in rete, promuovendo l’elaborazione e lo
sviluppo delle forme di democrazia digitale.

Art. 13
Ambiente e governo del territorio
1. La Città metropolitana opera per aumentare la sua resilienza ovvero per consentire alle
sue componenti sociali, economiche e organizzative di reagire ai traumi e ai cambiamenti
senza degenerare o interrompere le proprie funzioni. A tale scopo predispone idonei
strumenti permanenti che consentano di perseguire tale obiettivo.
2. La Città metropolitana è consapevole che lo sviluppo delle attività umane è dipendente
dalla qualità degli ecosistemi che lo sostengono a livello locale e globale, che esistono
limiti di sicurezza che non devono essere superati e che ciò pone inevitabilmente dei limiti
alla crescita economica, quando questa è basata sul consumo delle risorse e produce
rifiuti e sostanze inquinanti.

Principi per lo Statuto del nuovo Comune di Valsamoggia: la cittadinanza digitale

HowManyInternetUsers Sono iniziati i lavori delle due commissioni dell’Assemblea Costituente del nuovo Comune di Valsamoggia che dovranno produrre gli articoli che poi diventeranno parte dello Statuto comunale.

Ho inviato queste prime proposte alle commissione statuto relative ai diritti digitali dei cittadini, che credo non possano mancare tra i principi fondamentali del nuovo ente, richiedendo un’audizione per illustrarle. Oltre ai tre articoli, che sotto riporto, stiamo lavorando ad uno specifico articolo relativo a strumenti di deliberazione elettronica. Chiunque abbia suggerimenti o proposte mi può scrivere a daniele.monteveglio@gmail.com o su fb/tw/skype (gli articoli proposti sono ovviamente in bozza).

TITOLO xx – PRINCIPI DI CITTADINANZA DIGITALE

Art. xx Diritto di accesso alla Rete Internet

Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico, sociale e territoriale. Il Comune si impegna a sviluppare progettualità adeguate per garantire tale diritto.

Art. xx Diritto alla trasparenza dei dati – Open Data

I dati prodotti dal Comune di Valsamoggia devono ritornare alla comunità in generale sotto forma di dati aperti (Open Data) e resi universalmente disponibili.

(L’attuazione italiana della direttiva comunitaria è avvenuta con il Decreto legislativo 24 gennaio 2006, n. 36, pubblicato nella G.U. del 14 febbraio 2006, n. 37. Il provvedimento è stato predisposto dal Ministro per le politiche comunitarie e da quello per l’innovazione e le tecnologie, in accordo con i dicasteri degli Affari Esteri, Giustizia, Economia e Finanze, Funzione pubblica).

Art. xx Uso software libero – Open Source

Il Comune di Valsamoggia si impegna ad utilizzare prioritariamente software libero o a codice sorgente aperto. Laddove il software venga sviluppato internamente o per conto della Pubblica Amministrazione esso dovrà essere distribuito con licenza Gnu/Gpl.

(Vedi modalità previste dal D.Lgs 34/12)