La Fusione dei Comuni come riforma istituzionale per l’Europa

Harta_61_bashkiRiformare l’organizzazione statale per entrare in Europa.

È quello di cui si è discusso all’incontro internazionale organizzato a Tirana, a cui ho partecipato il 29 e il 30 ottobre, dopo che lo stato albanese ha attuato la riforma locale che ha visto il passaggio da 378 comuni a 61 attraverso la fusione. Alla presenza del primo ministro Edi Rama , dei principali rappresentanti del governo, degli ambasciatori americano e svizzero e dei rappresentanti ONU e UE, si è svolta la prima “Conferenza nazionale per la governance locale”, con la partecipazione dei nuovi sindaci neo eletti.

Valsamoggia è stata invitata da ANCI Emilia -Romagna a presentare la propria esperienza assieme ad altre che si sono sviluppate in altri Paesi europei, come Svizzera e Svezia. Negli ultimi anni infatti parecchie riforme di accorpamento e riordino dei livelli locali di governo sono state promosse nei Paesi UE ed è stato interessante vedere come i dati presentati riportino che negli ultimi 15 anni, nei Paesi oggetto di riforme di questo tipo, ci sia stata una tendenza ad arrivare ad unità territoriali di governo locale che oscillano tra i 20.000 abitanti della Lettonia e i 150.000 dell’Irlanda, partendo da livelli fin a un decimo più piccoli.

La Regione Emilia-Romagna aveva ospitato recentemente proprio una delegazione albanese interessata al processo di riordino territoriale e di organizzazione locale e anche in quell’occasione avevo avuto modo di portare il nostro contributo, sottolineando l’importanza di non allontanare i servizi dalle persone e di informatizzare la Pubblica Amministrazione.

Guardare l’Unione Europea attraverso gli occhi di un Paese candidato che si sta impegnando per entrare, con cambiamenti e riforme, cercando punti di riferimento, esempi e buone pratiche, è stata sicuramente anche un’esperienza significativa per riflettere in senso generale sull’integrazione europea e sulla necessità di rilanciare politicamente questo progetto, recuperando i valori che ne sono stati alla base.

Alcuni scatti dell’evento.

Festival della Cultura Tecnica dal 24 ottobre a Bologna

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Il manifesto dell’evento

Prende oggi il via la seconda edizione del Festival della Cultura Tecnica, evento coordinato dalla Città metropolitana di Bologna e realizzato in collaborazione con oltre trenta partner tra scuole, enti e istituzioni nel quadro del progetto “Il rilancio dell’educazione tecnica” del Piano Strategico Metropolitano. Il progetto, attivato nel 2013, promuove il rinascimento della manifattura tramite l’investimento nel sistema educativo in rapporto con il territorio e le imprese, in una prospettiva di sviluppo locale che sia insieme economico, sociale e culturale.

All’inaugurazione, che è avvenuta stamattina nel Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio, ho partecipato come consigliere metropolitano con delega alla scuola. Con me erano presenti il consigliere metropolitano con delega alla promozione della città Matteo LeporeGiovanni Schiavone dell’ufficio scolastico territoriale, Roberto Fiorini, presidente di AsaBo e i rappresentanti di Aster, della Camera di Commercio di Bologna e della Regione Emilia-Romagna.

Il Festival, il cui evento di apertura è stato la FIERA DELLE IDEE – La creatività di scuole e imprese tra computer, robot, stampanti 3D, altre diavolerie”, ha un doppio obiettivo: da un lato intende valorizzare tutti i canali e indirizzi dell’istruzione e della formazione tecnica mentre dall’altro vuole promuovere nei cittadini – famiglie, i bambini e i ragazzi – una maggiore consapevolezza delle connessioni tra il fare e il pensare e dell’importanza della tecnica nelle nostre vite.

Ai partner originari del progetto (gli Istituti tecnici dell’area manifatturiera, nonché Aster, Camera di Commercio, Comune di Bologna, CNA Bologna, Fondazione ITS Maker, Museo del Patrimonio Industriale e Sportello Orientamento&Lavoro, Ufficio Scolastico Regionale – Ufficio Territoriale V e Unindustria Bologna) si aggiungono quest’anno altri importanti collaborazioni: gli Istituti tecnici del settore economico, la Cineteca di Bologna, la Fondazione Asphi, la Fondazione Golinelli, il FabLab MakeInBo e le scuole secondarie di primo grado.

Il Festival, che proseguirà fino al 14 dicembre (PROGRAMMA) con iniziative e incontri di varia tipologia, destinati a target differenziati e organizzati diversi soggetti: laboratori rivolti a bambini e ragazzi, percorsi per insegnanti, dibattiti tra operatori, presentazioni di progetti, e chiuderà proprio in tale data con l’evento Innetworking, seconda edizione del meeting organizzato da Aster che promuove il rapporto tra istruzione secondaria di secondo grado e mondo della ricerca e dell’innovazione.

Dopo il taglio del nastro sono stato all’IIS Belluzzi – Fioravanti, sede del LinuxDay 2015, una manifestazione nazionale che ha lo scopo di promuovere GNU/ Linux e il software libero. Proprio su questo argomento sono stato intervistato per l’emendamento che proposi allo Statuto della Città Metropolitana sulla Cittadinanza Digitale e sull’impegno a utilizzare prioritariamente software Open Source.

Parcheggio scuola Crespellano: incontrati i genitori

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La nuova scuola primaria di Crespellano

E’ di qualche giorno fa l’incontro con i genitori degli studenti della nuova scuola di Crespellano sul tema dei parcheggi. Un incontro molto partecipato – e trasmesso in diretta live su Periscope – a cui erano presenti anche gli assessori Dardi (lavori pubblici) e Di Pilato (scuola), il dirigente scolastico Simoni e la dirigente del settore Maccaferri.

Abbiamo spiegato l’origine del problema che viene da lontano e deriva dalle difficoltà urbanistiche ed economiche delle aziende e dei privati attuatori del comparto (che dovevano realizzare anche scuola e opere di urbanizzazione) e che sono state la causa anche del noto rallentamento dei tempi di realizzazione della scuola stessa (ricorderete tutti gli anni in cui la struttura portante della scuola è rimasta ferma).

Per questo e per non perdere ulteriore tempo  l’amministrazione ha escusso le fideiussioni di garanzia dai privati e ha deciso di realizzare direttamente le opere. La situazione ha visto uno sblocco fondamentale con una sentenza arrivata a marzo e conclusasi con la revoca dell’atto che impugnava la cessione delle aree oggetto delle opere a giugno 2015 in cui l’amministrazione ha visto confermare le proprie posizioni e quindi ha avuto il via libera per completare le opere del comparto.

Fig.1 – urbanizzazioni complete e collegamenti

Verranno quindi realizzate nei prossimi mesi le opere previste a carico dal privato direttamente dal Comune di Valsamoggia. In pianta in ROSSO le urbanizzazioni definitive (in giallo le viabilità esistenti di collegamento) che saranno appaltate nelle prossime settimane e che realizzeranno circa un centinaio di stalli auto complessivi oltre a collegare la viabilità esistente alla scuola.

Erano evidenti le momentanee criticità della situazione, anticipate anche con la consegna della pianta delle urbanizzazioni durante l’inaugurazione, e di seguito elencherò sinteticamente alcuni accorgimenti per mitigare il disservizio, ma l’alternativa era tardare ulteriormente l’apertura della nuova scuola e questo avrebbe causato anche il deterioramento dell’edificio e un ulteriore ritardo nella consegna del plesso.

Parcheggio provvisorio
Fig.2 – parcheggio provvisorio

Per mitigare i disservizi sono stati previsti:

  • inghiaiamento zona antistante alla scuola per renderlo agibile come parcheggio (vedi figura 2 in ROSSO);
  • potenziamento servizi scuolabus;
  • polizia municipale per agevolare la circolazione ed il parcheggio;
  • strutturazione servizio Pedibus.

 

All’incontro, i genitori hanno fatto diverse proposte:

  • la possibilità di ottenere sconti per l’uso del trasporto scolastico;
  • la possibilità di ottenere sconti sul servizio di pre e post scuola;
  • la fattibilità di una navetta dedicata che possa fare il servizio di trasporto da un parcheggio scambiatore;
  • la possibilità di entrata differita delle classi.

Tutte queste proposte sono in corso di valutazione da parte dell’amministrazione e della dirigenza scolastica e saranno discusse in un prossimo incontro che sarà convocato a breve.

L’Ente Parco amplia le sue attività. E non sfratta nessuno.

wpid-20151017_125239.jpgIl nuovo Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale è nato a seguito della legge di riordino delle aree protette della Regione Emilia-Romagna 24 del 2011. Con essa i cinque parchi della cessata provincia di Bologna furono riuniti sotto una unica governance e con essi le numerose attività da questi gestite.

wpid-20151017_124921.jpgDopo i primi tre anni di avvio, l’Ente ha rivisto la propria organizzazione, concentrando in 4 aree la ripartizione delle proprie competenze e ha iniziato a lavorare ad una diversa localizzazione del personale dedicato alle singole aree, al fine di rendere più efficiente il meccanismo di fornitura dei diversi servizi.

wpid-20151017_125053.jpgLa recente legge regionale assegna poi all’Ente alcune competenze prima attribuite alle province,  come la gestione non solo dei cinque ex-parchi, ma anche di tutti i SIC, ZPS, Riserve e di tutte le altre aree protette del territorio dell’odierna Città metropolitana di Bologna, oltre a quelle di quattro comuni modenesi.

wpid-20151017_124824.jpgDiverranno quindi di competenza dell’Ente una serie di aree protette della pianura bolognese, il che determina la necessità di rivedere la logistica dei servizi. In tale prospettiva e nell’ottica di migliorare la funzionalità degli uffici, l’Ente ha deciso di concentrare tre aree (ambiente, servizi finanziari e servizi esterni, tra cui la didattica) nella sede di Monteveglio, dislocando l’area amministrativa a Marzabotto, odierna sede legale, per riservare alle sedi di Lizzano, Camugnano e San Lazzaro un front office.

wpid-20151017_125013.jpgIn tale contesto, che vedrà contemporaneamente presenti a Monteveglio fino a venti dipendenti, si è reso neccessario fruire degli spazi degli immobili di San Teodoro, per i quali si sono già iniziati lavori di infrastrutturazione.

La sala posta sopra al Consorzio Vini, manterrà le solite caratteristiche di fruibilità alle associazioni locali e ai cittadini nelle ore pomeridiane e serali, ma durante l’orario scolastico sarà necessario dedicarla all’accoglienza delle scolaresche che, nei programmi dell’Ente, cresceranno numericamente in modo significativo nei prossimi anni, grazie a nuovi programmi di educazione ambientale. Monteveglio diventerà punto di riferimento per tutte le scuole della Macroarea ed il relativo CEAS (centro di educazione ambientale) sempre più integrato con le politiche didattiche.

wpid-20151017_125033.jpgPer tutti gli spazi, esterni ed interni, in precedenza utilizzati da diversi soggetti, sarà approvato da parte del Parco anche un apposito regolamento che garantisca un uso corretto, ma soprattutto sicuro, di tali beni.

Anche le aree circostanti San Teodoro saranno oggetto di importanti lavori, che consentiranno di mettere a disposizione della cittadinanza nuove aree, mettendo in sicurezza quella parte dell’abitato che in passato è stato interessato dall’esondazione del Rio San Teodoro.

Quindi non ha alcun senso parlare di sfratti, per nessuno. Anzi. La storica associazione Amici del Parco, che ringrazio per le sue preziose attività e che incontrerò con piacere nei prossimi giorni, è stata anche invitata dall’Ente Parco ad ampliare queste attività a tutto il perimetro dell’Ente per utilizzare questa occasione per contaminare positivamente anche il resto del territorio.

Il SI alla fusione vince dappertutto. Nati 3 nuovi Comuni

RER__fusione-di-ComuniProcede la strada dell’accorpamento dei Comuni in Emilia-Romagna, per razionalizzare la pubblica amministrazione e fare squadra tra i territori.

Con i referendum di ieri, domenica 11 ottobre, nascono tre nuovi comuni nella nostra regione, dall’accorpamento delle sei realtà territoriali pre-esistenti e che si aggiungono a Ventasso, nato recentemente dalla fusione dei quattro Comuni dell’Alto Appennino Reggiano, Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto, (250 Kmq e 4.400 abitanti).

A Bologna in particolare, diamo il benvenuto ad ALTO RENO TERME, nato dalla fusione di Porretta Terme e Granaglione, dove ho avuto il piacere di partecipare a varie iniziative a sostegno del sì, per raccontare l’esperienza di Valsamoggia, come mi è capitato di fare in diversi luoghi d’Italia.

La strada è tracciata. Insieme si è più forti per affrontare le difficili sfide del presente e del futuro.

Speriamo che la stagione di riforme partita dal basso, dalla concretezza dei Comuni e dalla forza dei cittadini, possa essere uno stimolo anche per accelerare il cambiamento necessario per tutto il nostro Paese.

Ecco i risultati (fonte sito emr).

Granaglione Porretta Terme
Referendum1 (Fusione) 771 (63,04%) 1.506 (93,14%)
No 452 (36,96%) 111 (6,86%)
Referendum2 (Nome) A
(Acque Alte)
123 (12,60%) 118 (7,78%)
B
(Alto Reno Terme)
318 (32,58%) 902 (59,46%)
C
(Granaglione Porretta Terme
535 (54,82%) 497 (32,76%)
Polesine Parmense Zibello
Referendum1 (Fusione) 297 (52,57%) 402 (51,01%)
No 268 (47,43%) 386 (48,99%)
Referendum2 (Nome) A
(Polesine Zibello)
324 (73,30%) 403 (69,97%)
B
(Terre del Po)
84 (19,01%) 99 (17,19%)
C
(Pallavicinia)
34 (7,69%) 74 (12,84%)

 

Montescudo Monte Colombo
Referendum1 (Fusione) 675 (84,48%) 577 (68,77%)
No 124 (15,52%) 262 (31,23%)
Referendum2 (Nome) A
(Monte dei Castelli)
169 (22,81%) – (-%)
B
(Monti del Conca)
60 (8,10%) – (-%)
C
(Monte Colombo e Scudo)
55 (7,42%) – (-%)
D
(Montescudo – Monte Colombo)
457 (61,67%) – (-%)