Risultati primarie parlamentari Monteveglio

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Risultati Circolo PD di Monteveglio – 30 Dicembre 2012

(11) Paolo BOLOGNESI     14
(6) Claudio BROGLIA     26
(13)Domenico CELLA         10
(1) Andrea DE MARIA     144
(10) Sergio LO GIUDICE     16
(14) Paolo NEROZZI          7
(5) Salvatore VASSALLO     36
(11) Benedetto ZACCHIROLI      11
(2) Marilena FABBRI      76
(8) Rita GHEDINI          25
(6) Virginia GIERI         32
(9) Donata LENZI          19
(3) Gabriella MONTERA      64
(4) Sandra ZAMPA          52

Qui i risultati complessivi di Bologna.

Il nuovo Piano di Protezione Civile della Valsamoggia

Nel Consiglio Comunale del 20 Dicembre è stato approvato all’unanimità il nuovo Piano di Protezione Civile della Valsamoggia. LogoNew-ProCiv-ER

La Protezione Civile non interviene solo nei casi di emergenza ma, attraverso il monitoraggio del territorio, la raccolta e l’aggiornamento dei dati, individua i possibili rischi presenti sul territorio e intraprende azioni e provvedimenti, di raccordo con tutti i servizi comunali e sovraordinati, al fine di prevenirne o mitigarne i possibili effetti sulla popolazione.

La prima Autorità di Protezione Civile competente a livello comunale è il Sindaco che, al verificarsi dell’emergenza, assume il coordinamento dei servizi di soccorso e assistenza ai cittadini colpiti, provvedendo, con l’ausilio dei dei servizi comunali e del volontariato, a tutti gli interventi necessari per il ripristino della normalità.

Quando le risorse presenti nel Comune non sono sufficienti a fronteggiare l’emergenza il Sindaco richiede l’intervento della Prefettura, della Regione e dello Stato.

Al fine di pianificare le attività da porre in essere in caso di evento calamitoso è stato predisposto, dal Servizio Associato istituito con convenzione a fine 2011, in un unico testo per tutti i Comuni dell’Unione di Comuni il presente “Piano di Protezione Civile Valle del Samoggia”

Il Piano

Il Piano comunale di Protezione Civile predisposto individua i principali rischi presenti all’interno del territorio e definisce le procedure per una rapida ed efficiente gestione dell’emergenza. Approfondisci

Fusione Valsamoggia: andare avanti con responsabilità nel rispetto della democrazia

comuni-val-samoggiaPubblico qui sotto il testo integrale della dichiarazione congiunta alla stampa dei 5 Sindaci sull’esito del referendum sulla fusione dei comuni Valsamoggia, in vista della decisione dell’assemblea legislativa regionale.

Non vi è nessuna velleità di “convincere” in poco tempo chi non ha creduto alla bontà della nostra proposta. Soltanto l’intenzione di dialogare con tutti, ascoltando con umiltà le ragioni del dissenso anche per chiarire ed eventualmente rivedere il progetto, ma dando la dignità che meritano anche ai cittadini che si sono espressi per il sì e che sono risultati maggioritari.

Deve essere altrettanto chiaro che non possiamo prenderci la responsabilità di ribaltare la volontà maggioritaria dei cittadini della Valsamoggia, che hanno deciso di darsi una possibilità di rilancio, facendo squadra e lavorando insieme, creandosi così un’opportunità di reagire alla pesante situazione economica e dare una prospettiva al territorio. Comprendiamo bene che si apre un periodo delicato ed importante, ma affronteremo le inevitabili tensioni con serenità e senza paura, auspicando che tutti comprendano che lavoriamo per il bene comune, di cui si possono anche avere diverse concezioni, ma che questo momento storico ci impone di avere coraggio. Questo è quello che sentiamo di dover fare per svolgere al meglio il ruolo che ricopriamo come Sindaci; i cittadini come sempre giudicheranno, valutando i fatti, la bontà di queste scelte.

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(dichiarazione ufficiale)

Nelle prossime settimane l’assemblea legislativa regionale avrà il compito di decidere in merito al progetto di fusione della Valsamoggia, partendo dal risultato del referendum del 25 novembre. Il risultato del voto complessivo (51, 5 %) e quello relativo ai singoli comuni (3 a 2) sono favorevoli al comune unico Valsamoggia. E’ altrettanto incontestabile però che a Bazzano e Savigno si sono manifestate le ragioni del no.

Come Sindaci pensiamo che l’unico modo per assumere una posizione sia affidarsi alla democrazia. Da un lato questo significa che la maggioranza si è espressa favorevolmente al processo di fusione dei Comuni (e a ciò hanno contribuito anche i voti di quei cittadini che a Bazzano e a Savigno sono risultati in minoranza), che ha trovato quindi un sostegno e una conferma tra i cittadini della vallata; dall’altro prevede che chi governa ha il dovere di ascoltare le ragioni di quei cittadini che non hanno creduto al progetto, dando a tutti pari dignità, evitando immotivati trionfalismi ed essendo capaci con umiltà di ascoltare le ragioni e i motivi di dissenso, mettendoci anche in discussione – come promotori del progetto – su quello che possiamo avere sbagliato e sul perché in due Comuni non siamo stati capiti fino in fondo.

Questo in concreto significa che per chi crede nella validità del progetto, in questo contesto di crisi sociale, in cui sono messi gravemente in discussione i servizi alla persona, di crisi economica e dei conti pubblici, è giunto il tempo della responsabilità. La responsabilità di fare la scelta di non dover guardare domani in faccia i cittadini e negargli servizi, avendo avuto un risultato referendario che pone le condizioni per andare avanti. E’ una scelta difficile, ma bisogna avere coraggio – sapendo che l’alternativa è il peggioramento della qualità e del numero dei servizi dati alla cittadinanza, come del resto i nostri colleghi Sindaci di tutta Italia stanno disperatamente cercando di far capire a tutti i livelli.

I cittadini della Valsamoggia hanno scelto di non arrendersi a questo inesorabile declino e hanno deciso di darsi una possibilità di rilancio, facendo squadra e lavorando insieme. Insomma con il Referendum si sono creati la proprio opportunità.

Fare questa valutazione vuol dire che la maggioranza dei voti in numero assoluto era una condizione imprescindibile per andare avanti e che non si vede per quali ragioni noi dovremmo fermare il processo di fusione che è stato approvato dalla maggioranza dei cittadini. L’assemblea legislativa regionale, a cui spetta la decisione, farà la sua valutazione. Intanto prendiamoci tempo per dialogare con chi non ha condiviso il progetto di fusione, per entrare nelle ragioni del dissenso laddove si è manifestato con maggiore enfasi, per arrivare infine anche a chiarire ed eventualmente rivedere il progetto.

Ci aspetta inoltre una fase molto delicata ed importante, quella del processo costituente del nuovo comune, a cui tutti siamo chiamati a dare spunti e contributi, forze politiche, associazioni, cittadinanza: è anche in questa direzione che i nostri sforzi si dovranno concentrare nell’immediato futuro, trovando una fase di discussione sui valori che muovono la nostra comunità, sui temi amministrativi, sulle forme organizzative e di rappresentanza del nuovo comune, sulla tipologia dei servizi che una pubblica amministrazione deve fornire.

Non nascondiamo le difficoltà di questo lavoro e comprendiamo bene le tensioni che ne deriveranno, ma il senso di responsabilità verso la cittadinanza ci impone di affrontare le difficoltà senza paura e con serenità, auspicando che tutti comprendano che lavoriamo per il bene collettivo, del quale si possono avere diverse concezioni, ma che è il nostro obiettivo ultimo: questo momento storico ci impone di avere coraggio. Questo è quello che sentiamo di dover fare per svolgere al meglio il ruolo che ricopriamo come Sindaci; i cittadini come sempre giudicheranno, valutando i fatti, la bontà di queste scelte.

Quei ragazzi di Sabbiuno contro il mostro nazifascista

Le parole nelle ultime lettere del partigiano Giordano Cavestro ucciso dopo pochi mesi di prigionia a soli 19 anni per ordine del gerarca fascista Pino Romualdi, citate nel saluto del Sindaco di Pianoro, Presidente di turno del Comitato per le Onoranze di Sabbiuno.

« Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo a raggiungere altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d’Italia. Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata, ma sono sicuro che servirà da esempio. Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà. »

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Fratelli d’Italia senza patria

“Italia, 2012. Mi chiamo Andrea, sono nato a Bologna 18 anni fa, figlio di  genitori non cittadini italiani, ma regolarmente residenti Italia. Fino ad oggi sono stato titolare di un permesso di soggiorno temporaneo che, rinnovato dai miei familiari, garantisce i diritti sociali (all’istruzione, alla salute, ecc.) e la libera circolazione in area Schengen, ma non permette, ad esempio, di viaggiare all’estero nella fase di rilascio e rinnovo, così come di iscriversi a sport agonistici. Ora posso richiedere la cittadinanza italiana ma ho solo un anno di tempo per provvedere e in ogni caso devo dimostrare di aver vissuto fino a quel momento con continuità sul territorio italiano. Io sono italiano, mi chiedo perchè non lo sono anche per la mia patria. ”

UnicefIl Consiglio Comunale di Monteveglio ha approvato un ordine del giorno (qui pdf) dalla campagna “Io come Tu” promossa dall’UNICEF Italia dal’ANCI e da altre Associazioni, sostenuta dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, per ribadire il diritto alla non discriminazione dei bambini e degli adolescenti di origine straniera che vivono, studiano e crescono in Italia e per promuovere una pubblica cerimonia per consegnare ai nati di famiglie straniere nel nostro territorio un attestato di riconoscimento simbolico di cittadinanza italiana.

Lo stesso Presidente della Repubblica considera un diritto elementare l’ acquisizione della cittadinanza fin dalla nascita degli stessi, nati e cresciuti in Italia, al fine di alimentare quell’energia vitale di cui oggi l’ Italia ha estremo bisogno visto anche che il diritto alla cittadinanza del paese in cui si nasce é riconosciuto in molti stati di tradizioni democratiche, quali gli Stati Uniti, ed ha permesso a tanti italiani figli di emigrati di sentirsi pienamente integrati nella vita sociale di quei paesi.

Le primarie della gente e della buona politica

Che le primarie del centro sinistra siano state una grande festa democratica credo sia sotto gli occhi di tutti, anche di quelli che dubitavano della loro utilità e che ora, insieme a tutti noi, non possono fare a meno di ringraziare sinceramente Pier Luigi Bersani per il suo coraggio e la sua visione politica alta e generosa: scommettere sulla nostra gente e in generale sulla voglia di buona politica è la scelta vincente, sempre.

E non dimentichiamo che tutto questo si è potuto svolgere grazie alle migliaia di volontari, ai sostenitori dei cinque candidati e alle forze politiche che hanno accettato la sfida di competere a viso aperto per costruire una casa comune.

Ora avanti compatti per la vera sfida, quella di riprendere in mano un Paese da troppi anni relegato a ruoli marginali se non proprio sbeffeggiato sui tavoli che contano, sperando di poter ragionare su un “patto per l’Italia” che possa sopravvivere anche all’alternanza delle forze politiche e che sia la base duratura su cui misurarsi confrontando idee e non personalismi, dando di nuovo alle giovani generazioni fiducia nel futuro e nella politica.

Tutti insieme, impegnandosi ognuno al proprio livello, “tranquilli, forti e decisi” possiamo davvero riuscire a cambiare il Paese.

(Sotto il mio intervento in rappresentanza dei Sindaci della Valsamoggia alla chiusura della campagna elettorale di Bersani al Paladozza, Bologna)

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